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MOTOGP – SPRINT: Martin risponde a Bagnaia, Marc Marquez rimonta sette posizioni

Ha fatto la differenza nell’ultimo terzo della Tissot Sprint, Jorge Martin (Prima Pramac Racing): a cinque giri dalla bandiera a scacchi il suo vantaggio sugli inseguitori, fino a quel momento ridotto a qualche decimo nel sabato pomeriggio del Gran Premio Liqui Moly della Germania, ha iniziato ad aumentare e di lì in poi nessuno è più riuscito a impensierirlo.

Né Miguel Oliveira, argento sull’Aprilia del team Trackhouse Racing, né Francesca Bagnaia, scattato dalla seconda fila e pronto ad approfittare, in apertura, delle sbavature dei due avversari.

La prima curva
Martin, partito dalla pole position, alla prima staccata si è presentato davanti a tutti. Ma è andato un po’ lungo ed è stato superato da Oliveira, che però non è riuscito a chiudere la traiettoria lasciando la porta aperta al campione del mondo del Ducati Lenovo Team. Così il numero 1 ha infilato entrambi, dettando il ritmo nelle prime fasi.

Il festival dei sorpassi
Le cose sono cambiate al terzo giro, con un festival di sorpassi. Martin ha bussato alla porta di Bagnaia alla prima staccata, dove si decelera da 300 a circa 70 km/h, ma non è stato preciso e ha subito restituito la testa della corsa all’italiano. Si è rifatto qualche curva più avanti, mentre dietro davano fuoco alle micce Maverick Vinales (Aprilia Racing) ed Enea Bastianini (Ducati Lenovo Team), con due sorpassi su Raul Fernandez (Trackhouse Racing), scivolato dalla quarta alla sesta posizione. All’ultima curva, poi, un attacco di Oliveira su Bagnaia, completato con successo. Da quel momento in poi, l’ordine al vertice non è più cambiato. Dietro, invece, sì. All’inizio del quarto passaggio Bastianini infilava Vinales per la quarta piazza: mentre l’italiano si agganciava poi ai primi, senza però riuscire ad attaccare, lo spagnolo scivolava progressivamente nelle grinfie di Franco Morbidelli, attardato rispetto al poker davanti.

Volata Vinales – Marquez
Il pilota del team Prima Pramac Racing e l’asso Aprilia sono rimasti insieme fino all’ultimo giro, quando hanno dovuto fare i conti con un Marc Marquez (Gresini Racing MotoGP™) risalito dalla tredicesima casella dello schieramento e acciaccato dopo un highside a circa 190 km/h che venerdì, nelle prove, l’ha lasciato con un dito rotto e alcune costole doloranti. Anche Vinales era lontano dalla forma fisica ideale. La causa: un volo ad alta velocità nelle qualifiche.

Nel finale, mentre Morbidelli riusciva a consolidare la quinta posizione, i due iberici non si sono risparmiati. Ad avere la meglio, con una manovra all’ultima curva, il numero 93, che ha preceduto il connazionale per appena 3 millesimi.


MOTOGP – RACE: Martin cade mentre è in testa: Bagnaia vince davanti ai fratelli Marquez

A tre giri dalla fine, il podio del Gran Premio Liqui Moly della Germania sembrava già scritto. In testa Jorge Martin, capace fino a quel momento di rispondere ai tentativi di recupero di Francesco Bagnaia, in pressing ma con un ritardo di un secondo o poco meno sulla GP24 del Ducati Lenovo Team.

Alex Marquez, terzo, appariva al sicuro con un certo margine di vantaggio sul fratello Marc, entrambi sulle GP23 del team Gresini Racing MotoGP™.

Ma poi, tutto è cambiato.

All’inizio del penultimo giro, l’inaspettato: il leader del team Prima Pramac Racing è scivolato consegnando la prima posizione al diretto rivale nella corsa al titolo. Poco dopo, alla curva 12, l’attacco di Marc Marquez per la seconda posizione ai danni del fratello Alex, per completare una rimonta iniziata dalla tredicesima casella dello schieramento e passata per un paio di episodi da fiato sospeso.

Le tracce della bagarre
I segni erano visibili sulla tuta e sulla Ducati dell’otto volte campione del mondo. Sulla coscia destra, la traccia nera lasciata dallo pneumatico anteriore di Brad Binder (Red Bull KTM Factory Racing) al primo giro. Sul cupolino della GP23, il vetro rotto durante un contatto con un altro pilota al ventiduesimo dei 30 passaggi previsti, quando l’iberico era in lotta per la quarta posizione.

Mister rimonta
Il numero 93 non è nuovo a questo genere di imprese: era partito da dietro e aveva rimontato fino al podio anche a Le Mans e Barcellona. Al Sachsenring, l’ha fatto con addosso le conseguenze di un violento highside rimediato venerdì a circa 190 km/h, che l’ha lasciato con una frattura in un dito e dolore alle costole.

Contatto Morbidelli –  Marquez
Il brivido più grosso per lui è arrivato in un episodio che ha coinvolto Franco Morbidelli (Prima Pramac Racing), i due in lotta per il quarto posto con circa un terzo di gara ancora da affrontare. L’italiano è arrivato lungo alla prima curva e lo spagnolo ha provato a infilarsi. In uscita le traiettorie si sono incrociate e nel contatto Marc Marquez è quello che si è scomposto di più, con le ruote della sua Ducati in aria e qualche pezzo saltato via. Enea Bastianini (Ducati Lenovo Team), che seguiva da vicino la coppia in bagarre, ne ha subito approfittato per portarsi in quinta posizione superando l’iberico, pronto però a rispondere, salutare i due e mettersi a caccia del fratello, salito anche lui sul podio, ma in terza posizione: non accadeva dal 1997, quando a Imola c’erano riusciti nella classe 500 Nobuatsu e Takuma Aoki.

Quarto posto per Bastianini
Ai piedi del podio è finito Bastianini, capace di imporsi su Morbidelli nel finale e dopo ripetuti assalti. Il numero 21 ha chiuso così in quinta piazza una gara che nelle fasi iniziali l’aveva visto per diversi giri in seconda posizione, in un frangente addirittura capace di avvicinarsi al leader Martin.

L’errore di Martin
Lo spagnolo, dal canto suo, prima della frittata sembrava avere la gara in pugno: scattato dalla pole, al secondo giro aveva ceduto la testa della corsa a Bagnaia per poi riprendersela al sesto passaggio e aprire un piccolo gap sugli inseguitori. Di lì in avanti sembrava in grado di controllare la situazione, nonostante la progressiva pressione di Bagnaia nelle fasi conclusive, prima che l’iberico facesse crac. Se avesse vinto, Martin avrebbe lasciato la Germania a +20 in classifica. Saluta invece il Sachsenring con dieci lunghezze di svantaggio dal campione del mondo in carica, al quarto centro di fila dopo quelli di Barcellona, Mugello e Assen.

“Ho fatto una buona partenza, ma poi ho toccato inavvertitamente il dispositivo e quindi ho abbassato la moto; ho quindi percorso le prime curve con il posteriore bloccato, il che mi è costato un po’ di tempo. Ho cercato di tornare verso i primi e ci sono riuscito; poi quando mi sono avvicinato a Marc (Márquez) è iniziata una bella battaglia. Oggi ha avuto la meglio su di me, staccando e superando rapidamente Franco (Morbidelli). Io, invece, ci ho messo un po’ di più a fare lo stesso ed è lì che ho perso l’opportunità di lottare per il podio. Comunque, è stata un’altra grande gara”.
Enea Bastianini – P4

Augusto Fernández

“Una gara difficile e lunga perché ho faticato molto con l’aderenza posteriore, ma il lato positivo è che siamo tornati ad avere un feeling migliore e un livello migliore. Siamo stati vicini nei tempi sul giro alle altre GASGAS e KTM ed è un peccato per la penalità perché ci avrebbe dato qualche punto. Vedremo a Silverstone se riusciremo a continuare a lavorare come abbiamo fatto finora e ad essere più competitivi nella seconda parte dell’anno”.
Augusto Fernández P16


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