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MOTOGP – SPRINT: Marc Marquez piega tutti anche in Argentina: suo l’oro della Sprint

Partito in testa, davanti in tutti i giri e in ogni curva, Marc Marquez ha vinto la Tissot Sprint del Gran Premio YPF Energia d’Argentina estendendo la striscia positiva che nel 2025 vede l’asso del Ducati Lenovo Team a punteggio pieno.

Nel sabato pomeriggio di Termos de Rio Hondo, secondo appuntamento della stagione, l’unico pilota che sembrava in grado di poter impensierire il numero 93 è stato suo fratello Alex, in sella alla GP24 del team BK8 Gresini Racing MotoGP™: fino all’ottavo dei dodici giri previsti, il più giovane dei due è rimasto vicinissimo al leader. Ma poi ha alzato bandiera bianca, tagliando il traguardo con quasi un secondo di ritardo.

Maggiore il divario incassato da Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team), scattato dalla quarta casella dello schieramento e bronzo finale a quasi quattro secondi dal vincitore. Per lui una Sprint in solitaria nella quale ha tenuto a distanza Johann Zarco, quarto dopo essere partito dalla prima fila. Il francese del team Castrol Honda LCR ha avuto uno spunto fiacco nel quale ha perso tre posizioni. Un avvio in salita dunque il suo, seguito da due sorpassi ai danni di Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP) e Pedro Acosta (Red Bull KTM Factory Racing), frizzanti nei primi giri ma poi scivolati al decimo e nono posto.

La quinta posizione è andata a Fabio Di Giannantonio, con il compagno di box Franco Morbidelli due posizioni più indietro e protagonista nelle prime fasi di una lotta con Brad Binder nella quale il sudafricano è finito a terra.

Nel panino delle due Ducati giallo fluo del Pertamina Enduro VR46 Racing Team, sesto, Marco Bezzecchi (Aprilia Racing).  A punti anche Joan Mir, ottavo coi colori Honda HRC Castrol. Di circa cinque secondi il suo gap dal compagno di marca Zarco.


MOTOGP – RACE: Marc Marquez pigliatutto, vince e guida la classifica a punteggio pieno

Quando al quindicesimo dei 25 giri previsti a Termas De Rio Hondo per il Gran Premio YPF Energia d’Argentina Marc Marquez ha deciso di avvicinarsi al fratello Alex per tentare un attacco che lo avrebbe messo in testa alla gara, lo pneumatico posteriore della sua Ducati l’ha avvertito: era al limite.

Una perdita d’aderenza ha infatti visto la sua GP25 improvvisamente scomposta, il piede esterno staccato dalla pedana, qualche metro ceduto all’avversario. Due giri più tardi, mentre si stava rifacendo sotto, una sbacchettata che però non l’ha fatto demordere. Al diciottesimo giro l’asso del Ducati Lenovo Team ha quindi sferrato il primo affondo in una staccata nella quale si decelera da oltre 330 a circa 70 km/h per infilarsi nella curva 5. Il numero 93 è passato davanti ma è andato largo cedendo la posizione al fratello.

L’errore gli ha fatto perdere quattro decimi, recuperati in circa tre giri. Poi lo spagnolo ha approfittato di un’incertezza di Alex nella parte del circuito che precede la curva 5 e si è messo davanti. Non ha lasciato la testa della corsa fino alla bandiera a scacchi, tagliando il traguardo con oltre un secondo di margine.

Per lui, primo nelle fasi iniziali ma scivolato dietro al fratello del team BK8 Gresini Racing MotoGP™ al quarto passaggio quando ha esagerato nella frenata della curva 1, la novantesima vittoria della carriera nelle diverse classi. Un dato che lo porta alla pari con il connazionale Angel Nieto, il secondo più titolato della storia con tredici Mondiali.

Così nel 2025 i primi due round del campionato hanno visto Tissot Sprint e GP domenicale fotocopiare lo stesso risultato, con i fratelli Marquez primo e secondo, il maggiore davanti e il minore a seguire.

Diverso invece il pilota che ha chiuso il podio: Franco Morbidelli ha infatti preso il posto occupato nelle precedenti sfide da Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team). Scattato dall’ottava casella della griglia, il pilota del Pertamina Enduro VR46 Racing Team si è messo subito in sesta posizione e s’è presto fatto largo fino alla terza piazza, conquistata al quarto passaggio proprio ai danni del compagno di marca Bagnaia.

Con una gomma morbida al posteriore e la maggior parte degli avversari equipaggiati con la media, è riuscito a contenere il distacco dalla coppia di testa a circa un secondo fino al dodicesimo giro, quando ha ceduto. Di lì la domanda: il suo pneumatico arriverà alla fine?

La risposta è stata affermativa: Morbidelli ha tagliato il traguardo con un ritardo di quasi 5 secondi dal vincitore. Per lui un grande ritorno: è salito sul podio a 1.414 giorni dall’ultima volta.

La quarta piazza è andata a Bagnaia, che nelle prime fasi ha battagliato con Johann Zarco (Castrol Honda LCR). Dopo le schermaglie iniziali, consolidata la quarta posizione, l’italiano si è allontanato da Morbidelli ma nel finale è riuscito a riavvicinarsi, iniziando l’ultimo giro con circa mezzo secondo da recuperare. Ma non ce l’ha fatta.

Zarco, quinto per gran parte della corsa, è stato piegato nel passaggio finale da un altro pilota in recupero, Fabio Di Giannantonio, con la soft dietro come il compagno di squadra Morbidelli.

Settima posizione per Brad Binder, che sulla RC16 del team Red Bull KTM Factory Racing ha incassato un distacco circa doppio rispetto a Zarco, il primo non in sella a una Ducati. Per il sudafricano oltre 14 secondi di gap. Per il francese della Honda, sette.

Ha tagliato il traguardo in ottava piazza, sull’Aprilia RS-GP, il rookie Ai Ogura (Trackhouse Racing MotoGP), partito dalla quindicesima casella dello schieramento. Ma è stato squalificato per un dettaglio tecnico. Il suo compagno di marca Marco Bezzecchi (Aprilia Racing) è caduto alla prima curva in un episodio nel quale ha colpito Fabio Quartararo. La migliore M1 è stata quella dell’altro ufficiale del team Monster Energy Yamaha MotoGP, Alex Rins, undicesimo.

“La mia gara è finita presto, purtroppo, dopo che Raul Fernandez mi ha spinto fuori al T9 perché è arrivato troppo veloce e sono caduto, il che è stato un vero peccato perché ero partito forte, già in lotta per il 13° posto dopo un giro. Mi sono rialzato per rientrare in gara, per fare esperienza e vedere come mi sentivo, anche se mi mancava l’ala sul lato sinistro. Il nostro ritmo oggi era buono, nonostante la strana sensazione senza un’ala. Gli pneumatici sono calati molto negli ultimi giri, ma ho spinto molto a metà gara, dando tutto per recuperare. Alla fine abbiamo colmato il divario e almeno non sono arrivato ultimo, ma è stata una gara sfortunata per noi.”
Enea Bastianini P17


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